Durante l’assemblea generale dell’ONU che si è tenuta di recente, si sono verificate diverse tensioni tra Russia e Albania riguardo all’apertura del Consiglio di sicurezza da parte del presidente ucraino Zelensky. L’ambasciatore russo all’ONU, Vasilij Nebenzia, ha protestato vivacemente per il fatto che Zelensky avesse preso la parola per primo, sostenendo che ciò fosse un’irritualità.
La risposta del presidente albanese Edi Rama, presidente di turno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è stata sarcastica ma diretta. Rama ha affermato che se la Russia voleva evitare che Zelensky parlasse per primo, avrebbe dovuto fare tutto il possibile per fermare la guerra in corso in Ucraina.
Questa non è stata la prima volta che la Russia ha protestato a causa dell’ordine dei discorsi durante le assemblee. Secondo il governo russo, Zelensky ha violato le regole diplomatiche parlando prima dei membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Durante la riunione, Zelensky ha finalmente avuto l’opportunità di esprimere il suo punto di vista, ma il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, si è astenuto dall’intervenire. Nel frattempo, Edi Rama ha cercato di calmare gli animi iniziando il suo discorso con un tono sarcastico, rassicurando i colleghi russi che la sua presidenza non era una sorta di operazione speciale.
Edi Rama è noto per il suo senso dell’umorismo che spesso utilizza per prendere in giro la politica russa. Durante un incontro con altri capi di governo della regione balcanica, Rama ha raccontato una barzelletta sulla questione dell’uccisione di Evgeny Prigozhin in Russia. La barzelletta riguardava i negoziati in corso nel paese per unificare i fusi orari e le conseguenze comiche che ne possono derivare.
Tuttavia, nonostante le tensioni e le ironie tra Russia e Albania, il Consiglio di sicurezza dell’ONU non è riuscito a trovare una soluzione alla questione ucraina a causa del diritto di veto della Russia e dei suoi membri permanenti. Questo ha evidenziato l’enorme potere che la Russia detiene all’interno delle Nazioni Unite e ha alimentato ulteriori critiche nei confronti del suo veto e della sua politica ostile nei confronti dell’Albania, soprattutto per quanto riguarda la questione kosovare e serba.