Una giovane donna di 26 anni, Jessica, è morta purtroppo a causa di un cancro che inizialmente è stato scambiato per Long Covid. I suoi genitori hanno deciso di raccontare e denunciare pubblicamente il caso, al fine di far emergere il problema delle diagnosi errate e delle cure tardive.
Jessica ha sofferto di diversi sintomi, tra cui dolori allo stomaco, gocciolamento nasale e tosse persistente. Nonostante avesse consultato il suo medico di famiglia per ben 20 volte, e si fosse recata al pronto soccorso altre due volte, nessuno dei professionisti sanitari incontrati ha mai considerato la possibilità di un tumore.
Inizialmente, il medico di famiglia di Jessica l’ha diagnosticata con un’infezione alle vie urinarie e le ha prescritto antibiotici, senza effettuare ulteriori esami approfonditi. La giovane donna ha continuato a soffrire e i suoi sintomi non accennavano a migliorare.
Disperata e preoccupata, Jessica ha deciso di rivolgersi a una consulenza privata, dove finalmente è stata diagnosticata con un adenocarcinoma terminale. Purtroppo, nonostante tutti i suoi sforzi per essere presa sul serio e ottenere una diagnosi corretta, Jessica è morta solamente tre settimane dopo aver ricevuto la terribile notizia.
I genitori di Jessica ritengono che i medici coinvolti nel suo caso non abbiano collegato correttamente i sintomi e che il suo stato di salute sia stato trascurato. In seguito alla tragica perdita della loro amata figlia, la coppia ha deciso di condurre una campagna per promuovere la diagnosi precoce dei tumori e l’importanza di una corretta valutazione dei sintomi.
Le autorità sanitarie locali hanno rilasciato delle scuse verbali per i fallimenti medici nel caso di Jessica. Tuttavia, i genitori della giovane donna sono determinati a ottenere giustizia per la figlia e garantire che nessun’altra persona debba affrontare una situazione simile. La loro battaglia per la consapevolezza e la correttezza nelle diagnosi mediche continua.
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