Il CEO di Ryanair, Michael O’Leary, ha fortemente criticato il decreto prezzi del governo italiano, definendolo “rubbish” e sostenendo che avrà un impatto negativo sul settore aereo. Secondo O’Leary, il decreto si basa su dati spazzatura e Bruxelles lo rigetterà. Come conseguenza di queste misure, Ryanair ha annunciato che ridurrà i voli verso la Sardegna del 10% e la stessa cosa accadrà per i voli domestici verso la Sicilia, che verranno ridirezionati sulle rotte internazionali.
O’Leary ha accusato la Commissione Europea di approvare sempre le richieste provenienti dalla Germania e dalla Francia, mentre risponde in modo incerto alle richieste dell’Italia e di altri paesi. Da parte sua, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha criticato duramente il comportamento di Ryanair e ha promesso di fare tutto il possibile per attirare nuovi vettori verso la Sicilia, allo scopo di mantenere i collegamenti aerei.
Le dichiarazioni di O’Leary sono state definite vergognose dal Codacons, che ha chiesto la sospensione delle autorizzazioni alla compagnia aerea. Secondo il direttore generale di Ita Airways, Andrea Benassi, nonostante i tagli annunciati da Ryanair, Ita manterrà o addirittura aumenterà il numero dei voli per la Sicilia. Questa decisione di Ita Airways può rappresentare un’opportunità per la compagnia aerea italiana di consolidare la sua presenza nell’isola e sopperire alla riduzione dei voli di Ryanair.
In conclusione, la polemica tra Ryanair e il governo italiano continua ad animare il settore aereo. Da un lato, la compagnia aerea low-cost ridurrà i voli in Sardegna e in Sicilia, mentre dall’altro, altre compagnie come Ita Airways prenderanno in considerazione l’opportunità di aumentare i voli verso la Sicilia. Solo il tempo dirà quale sarà l’impatto reale di queste decisioni sul traffico aereo e sul turismo delle due regioni coinvolte.
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