Kenneth Smith è stato giustiziato in Alabama utilizzando l’azoto, la prima volta che questa tecnica viene utilizzata negli Stati Uniti per una condanna a morte. La decisione è stata presa nonostante le proteste delle Nazioni Unite, che hanno condannato il processo come crudele.
Smith era stato dichiarato colpevole per l’omicidio della moglie di un predicatore su commissione nel 1988. Aveva già affrontato un tentativo di giustizia tramite iniezione letale nel 2022, ma aveva miracolosamente sopravvissuto. La Corte Suprema degli USA aveva respinto l’appello di Smith per fermare l’esecuzione nel gennaio 2022, aprendo la strada all’utilizzo dell’azoto come metodo di esecuzione.
L’azoto è rimasto in funzione per circa 15 minuti durante l’esecuzione, secondo il commissario del Dipartimento penitenziario dell’Alabama. L’esecuzione stessa è durata circa 25 minuti e Smith si è agitato violentemente sulla barella, come riferito da un testimone presente.
Prima di morire, Smith ha rilasciato una dichiarazione, definendo l’esecuzione come un passo indietro per l’umanità. Tuttavia, l’Alabama ha difeso la sua condotta umana ed ha sostenuto che l’utilizzo dell’azoto sia un metodo efficace ed etico per la pena di morte.
L’uso dell’azoto come mezzo di esecuzione ha suscitato numerose polemiche. Molti si oppongono a questo metodo, considerandolo una violazione dei diritti umani e una forma di tortura. Le Nazioni Unite hanno esplicitamente condannato il suo utilizzo, sottolineando che viola i principi fondamentali dei diritti umani.
Nonostante le critiche, l’Alabama ha deciso di continuare a utilizzare l’azoto come alternativa all’iniezione letale. Questo caso ha sollevato ulteriori dibattiti sull’etica della pena di morte e sulla sua compatibilità con i principi dei diritti umani.
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