Il politologo Vittorio Emanuele Parsi critica la scelta del consigliere regionale veronese Stefano Valdegamberi di accettare un invito da parte di un’organizzazione legata al potere politico, sottolineando che un voto può definirsi democratico solo in un contesto di elezioni competitive e senza repressione del dissenso. Parsi mette in luce i legami tra Verona e la Russia di Putin, citando politici ultraconservatori e neofascisti veronesi vicini al regime russo e parlando dell'”Onda rosso-bruna” che mira a delegittimare le istituzioni democratiche e rappresentative.
Esprime preoccupazione per la presenza di attori antisistema che non credono nella Costituzione repubblicana e critica Salvini per la sua posizione critica nei confronti dell’ultradestra europea, sottolineando che questa scelta potrebbe compromettere i consensi. Si sottolinea inoltre la distanza tra la Lega di Zaia e Fedriga e la Lega di Salvini, con la speranza che il partito torni alle sue origini territoriali e non estremiste.
Infine, Parsi critica il personalismo e tatticismo di Salvini e suggerisce che la Lega torni al suo scopo originario di rappresentanza politica efficace. La sua critica si inserisce in un dibattito più ampio sulla situazione politica italiana e sul futuro della Lega, con opinioni contrastanti sui passi da compiere per garantire una democrazia sana e rispettosa delle istituzioni.