La famosa cantante italiana Patty Pravo ha recentemente condiviso dettagli sorprendenti sulla scena musicale degli anni ’70, un’epoca in cui le droghe erano molto diffuse tra gli artisti. Durante una recente intervista, la Pravo ha ammesso di aver fatto uso di varie sostanze, compresa l’anfetamina. Tuttavia, ha sottolineato che non tutti i musicisti sono disposti ad ammettere apertamente di averle utilizzate.
La rinomata cantante ha fatto riferimento all’uso comune di droghe tra i suoi colleghi artisti negli anni ’70. Durante lo scambio di domande e risposte con la conduttrice, a Patty Pravo è stato chiesto se avesse provato tutte le droghe possibili. Con fermezza, la cantante ha risposto che certamente le aveva provate tutte, sottolineando che “chi può fare questo lavoro senza anfetamine?”.
La Pravo ha inoltre rivelato che molti musicisti non ammettono l’uso di droghe non perché ne siano timidi, ma perché semplicemente non ne parlano. Sembrerebbe che la cantante si sia aperta sulla questione per contribuire ad un dibattito più aperto e sincero sulla presenza delle droghe nella scena musicale di quegli anni.
La Pravo ha descritto gli anni ’70 come un periodo in cui le droghe erano molto diffuse tra gli artisti, affermando che facevano parte dell’atmosfera e della cultura musicale di allora. Nonostante l’uso delle droghe fosse comune, molti musicisti preferiscono mantenere un atteggiamento di riservatezza a riguardo.
La rivelazione di Patty Pravo ha suscitato grande interesse e dibattito nella comunità musicale. Molti fan e colleghi artisti si sono espressi a riguardo, con alcune voci che sostengono la necessità di affrontare apertamente il tema delle droghe nella musica degli anni ’70, mentre altri sottolineano l’importanza della privacy e della decisione personale di ogni artista.
Nonostante le controversie suscitate dalle sue dichiarazioni, Patty Pravo ha dimostrato grande coraggio nel condividere le proprie esperienze e aprire una discussione sulla presenza delle droghe nella scena musicale dei favolosi anni ’70. La sua voce si è unita a quella di molti altri musicisti che, finalmente, iniziano ad affrontare un argomento ancora considerato tabù.
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