“Guerra di Cento Giorni tra Hamas e Israele a Gaza: nessuna tregua in vista”
Gaza City – Da quando è iniziato il massacro nei kibbutz il 7 ottobre scorso, la tensione tra Hamas e Israele si è intensificata sempre di più, trasformandosi in una guerra aperta durata cento giorni. Attualmente, non vi è alcuna tregua in vista per il momento.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele non accetterà compromessi e continuerà la sua operazione militare finché non verranno raggiunti tutti gli obiettivi prefissati. A causa dei continui raid aerei israeliani sulla striscia di Gaza, il numero di vittime è in costante aumento.
I negoziati per una tregua sono in stallo, con gli Stati Uniti in disaccordo con Israele. Secondo fonti affidabili, Israele sta concentrando i suoi attacchi soprattutto al centro e al sud di Gaza. Inoltre, sembra che il governo israeliano abbia avvertito Il Cairo di un’azione militare per riportare sotto il proprio controllo la parte meridionale di Gaza.
Inoltre, il conflitto si è esteso anche nel nord di Israele, con attacchi da parte degli Hezbollah. Non solo, gli Houthi dello Yemen hanno lanciato missili verso Eilat, nel sud di Israele, aumentando ulteriormente la tensione tra i due paesi.
La situazione si sta complicando anche in Cisgiordania, con azioni di Hamas, coloni estremisti, attentati palestinesi e continui raid militari. Un elemento cruciale della crisi è la sorte di oltre 130 ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Tuttavia, una breve tregua è stata raggiunta per la loro liberazione.
Il capo di stato maggiore israeliano ha dichiarato che l’operazione militare a Gaza deve continuare per ottenere risultati concreti. Nonostante ciò, le proposte di liberazione a scaglioni degli ostaggi e il ritiro di Israele dalla Striscia sono state respinte da Hamas.
Nel frattempo, l’Egitto sta cercando di mediare la questione degli ostaggi, mentre la CIA fornisce informazioni sulle loro localizzazioni e sui capi di Hamas ad Israele.
La situazione in questa regione del Medio Oriente rimane instabile e incerta. Di conseguenza, resta indispensabile monitorare da vicino gli sviluppi di questa guerra che ha coinvolto centinaia di migliaia di persone e che potrebbe avere conseguenze significative per tutta la regione.
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