Javier Milei, il candidato ultra-liberista della coalizione La libertà avanza (Lla), ha ottenuto il 30% delle preferenze, diventando così il candidato più votato alle primarie presidenziali dell’Argentina. Questo risultato rappresenta un terremoto politico per il paese, con il peronismo al governo che rischia di non rinnovare il suo mandato.
La corsa alle primarie ha visto la partecipazione di diversi candidati di spicco. Sergio Massa, attuale ministro dell’Economia e candidato della coalizione di governo Unione per la patria (Upp), si è classificato secondo con il 21% dei voti. Al terzo posto si è piazzata Patricia Bullrich, ex ministra della Sicurezza e candidata della coalizione di centro-destra Juntos por el Cambio (JxC), con il 16,7% dei voti.
Con la vittoria di Milei, la coalizione Lla diventa la prima forza politica dell’Argentina, seguita da JxC e Upp. Il candidato ultra-liberista è considerato il “Jair Bolsonaro argentino” per le sue idee estreme, che includono il taglio dei posti di lavoro nella pubblica amministrazione, la privatizzazione dei servizi pubblici, la ‘dollarizzazione’ della valuta e l’eliminazione della Banca centrale.
Tuttavia, le primarie presidenziali hanno registrato un’affluenza ai minimi storici e ritardi nei seggi elettorali, con solo il 69% degli aventi diritto che ha votato. Ciò rappresenta una percentuale più bassa rispetto alle precedenti primarie del 2019 e circa 10 milioni di elettori che non hanno partecipato alle elezioni.
La situazione politica in Argentina è fortemente influenzata dalla crisi economica dovuta al debito multimilionario contratto con l’FMI, all’impatto della pandemia di coronavirus, alla siccità e alla guerra in Ucraina. Questi fattori hanno contribuito a creare una situazione di incertezza politica e economica nel paese.
Le elezioni presidenziali dell’Argentina si terranno a breve e il risultato finale sarà determinante per il futuro del paese. Gli argomenti principali che saranno al centro della campagna elettorale riguarderanno l’economia, la sicurezza, l’occupazione e la gestione della crisi debitoria. Sarà interessante vedere come si evolveranno gli eventi e quale sarà l’effetto dell’ascesa di Javier Milei sulla politica argentina.
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