La fine del glorioso Servizio Sanitario Nazionale
Rocket Gamers – Ogni anno, nel periodo novembre/marzo, si verifica l’affollamento dei DEA (Dispositivi di Emergenza e Accoglienza) con cittadini che sostano per giorni sulle barelle senza distanza tra loro.
Le Regioni e le Aziende Sanitarie Locali (ASL) non agiscono in tempo preparando un serio piano per la gestione dell’emergenza influenzale e parainfluenzale.
Le cause di questo disastro sanitario sono date dall’invecchiamento della popolazione e dalla riduzione dell’assistenza ospedaliera in termini di posti letto.
La popolazione over 65 è aumentata dal 13,1% nel 1980 al 24% oggi, di cui il 7,6% sono over 80.
Il numero dei posti letto ospedalieri per malati acuti è diminuito da 922 ogni 100 mila abitanti nel 1980 a 275 oggi.
Questo fenomeno non si verifica negli stessi termini in altri paesi europei, come la Germania, dove i posti letto sono diminuiti meno drasticamente.
In Piemonte, mancano circa 600 medici di famiglia e altrettanti medici di continuità assistenziale. Le cure domiciliari sono carenti di personale infermieristico.
Negli ultimi 20 anni, si è assistito alla trasformazione/involuzione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie, con la nascita di “discount della sanità” precari e sottopagati.
I cittadini in Piemonte devono spostarsi lungo la regione per poter usufruire di una prestazione sanitaria, pagando costi di trasporto superiori a quelli della prestazione stessa.
Si prevede che tra qualche mese si tornerà a parlare di liste d’attesa invece che di pronto soccorso.
È necessaria una protesta seria, insieme a medici e infermieri, per cambiare questa situazione.
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