“Mancini era un visionario, alla ricerca di giovani talenti come Indiana Jones, mentre Spalletti crede nell’Italia e nel suo ruolo di riferimento nel calcio europeo. Spalletti non si fa intimorire dalla limitata scelta di giocatori convocabili e dal fatto che la Serie A sia popolata da stranieri. La partita contro l’Ucraina è stata considerata un vero spareggio per il secondo posto e una terapia d’urto per rivitalizzare la Nazionale. Nonostante la sconfitta contro la Macedonia, il ct ha cercato di incoraggiare il gruppo e ha riconosciuto alcuni aspetti positivi nella prestazione. Tuttavia, sono emersi anche alcuni difetti, come l’incapacità di ricompattare il blocco-squadra in fase di non possesso e l’imprecisione nel cercare le linee di passaggio. Spalletti ritiene che manchi un centrocampista in grado di rifinire e ispirare gli attaccanti, un numero 8 funzionale al 4-3-3. Durante la partita, Spalletti ha fatto esordire alcuni giocatori e ha visto un miglioramento con l’ingresso di Raspadori vicino a Immobile. Spalletti ha in mente la variante offensiva del 4-2-3-1, di cui aveva parlato precedentemente a Coverciano.
Dopo il precedente successo di Roberto Mancini alla guida della Nazionale italiana di calcio, sembra che il nuovo allenatore Luciano Spalletti stia cercando di fare la sua parte per continuare la tradizione di successo. In effetti, Spalletti sembra avere una visione ben delineata per il futuro della squadra e crede fermamente nell’Italia come punto di riferimento nel calcio europeo.
Una delle prime sfide che Spalletti affronta è la limitata scelta di giocatori convocabili. Con molti giocatori di talento che militano in squadre straniere, può essere difficile trovare un gruppo coeso da convocare per la Nazionale. Tuttavia, questo non spaventa affatto Spalletti, che crede che ci siano abbastanza talenti nel calcio italiano da poter costruire una squadra competitiva.
La partita contro l’Ucraina è stata considerata particolarmente importante per la Nazionale, poiché era vista come un vero spareggio per il secondo posto nelle qualificazioni al campionato europeo. Era anche considerata una terapia d’urto per rivitalizzare la squadra, dopo la sconfitta contro la Macedonia.
Nonostante la sconfitta, Spalletti ha cercato di incoraggiare il gruppo e ha trovato aspetti positivi nella prestazione. Ha però riconosciuto anche alcuni difetti, come l’incapacità della squadra di ricompattarsi in fase di non possesso e l’imprecisione nel cercare le linee di passaggio. Questi sono aspetti su cui il ct intende sicuramente lavorare per migliorare la squadra.
Spalletti ha anche espresso la sua opinione su ciò che manca alla squadra. Secondo lui, manca un centrocampista in grado di rifinire e ispirare gli attaccanti. Spalletti si riferisce a un numero 8 funzionale al suo schema di gioco, un 4-3-3.
Durante la partita, Spalletti ha anche dato spazio a nuovi giocatori, cercando di dare loro l’opportunità di dimostrare il loro valore. In particolare, ha notato un miglioramento con l’ingresso di Raspadori vicino a Immobile, e sembra che potrebbe essere parte del suo piano per la squadra.
Infine, Spalletti ha rivelato che ha in mente di adottare una nuova tattica offensiva, il 4-2-3-1, che aveva precedentemente discusso a Coverciano. Con questa tattica, Spalletti spera di valorizzare al meglio le abilità degli attaccanti italiani e di dare alla squadra un’ulteriore opzione tattica.
Nonostante il periodo di transizione, sembra che la Nazionale italiana di calcio sia nelle mani di un allenatore molto determinato e con una visione chiara del suo ruolo. Sarà interessante vedere come Spalletti riuscirà a plasmare la squadra e portarla al prossimo livello di eccellenza.”