Il conflitto tra Israele e Hamas continua a provocare vittime, con raid israeliani in Libano e Siria che hanno causato almeno 24 morti. Nel 168° giorno di guerra a Gaza, si contano almeno 32.490 persone uccise e 74.518 feriti. L’Onu ha approvato una risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza, ma si assiste a un contrasto tra gli Stati Uniti e Israele. Hamas ha chiesto la fine dei lanci di aiuti via aerea, mentre il primo ministro Netanyahu ha deciso di non riprogrammare la sua visita negli Stati Uniti per mandare un messaggio al gruppo militante. Le forze israeliane hanno scoperto una rete di tunnel a Khan Yunis e hanno condotto un raid a Gaza City che ha provocato nove morti e diversi feriti. Nel nord di Israele sono stati lanciati razzi con un drone di Hezbollah trovato dall’IDF. Fonti egiziane indicano che Israele potrebbe avviare un’operazione a Rafah tra metà aprile e inizio maggio. Il leader supremo iraniano Khamenei ha elogiato il leader di Hamas, Haniyeh, per aver reso la Palestina una questione mondiale. Israele ha ripreso gli addestramenti dell’aeronautica militare interrotti dall’ottobre scorso e sta utilizzando il riconoscimento facciale per individuare ostaggi a Gaza. Nel frattempo, la Spagna ha inviato 23 tonnellate di aiuti umanitari a Gaza e ha dichiarato che il governo spagnolo continuerà a fornire sostegno. L’escalation di violenza ha portato a raid israeliani nel sud del Libano con almeno 7 morti e in Siria con 17 miliziani iraniani uccisi. Hezbollah ha reagito con una raffica di razzi dal Libano in risposta al massacro, mentre in Cisgiordania un attacco aereo israeliano a Jenin ha causato tre morti e diversi feriti. La situazione rimane tesa, con militari israeliani impegnati in combattimenti all’ospedale Al Shifa a Gaza City e Hezbollah che ha dichiarato di aver attaccato Israele come rappresaglia.