Il 165° giorno di guerra tra Israele e Hamas ha visto un aumento significativo delle vittime, con 31.988 morti e 74.188 feriti a Gaza dall’inizio del conflitto il 7 ottobre. I capi del Mossad e della Cia si sono incontrati in Qatar per trattare una possibile tregua, mentre Israele ha chiesto l’evacuazione dell’ospedale Al-Shifa. Il segretario di Stato americano Blinken ha dichiarato che un’operazione a Rafah non è necessaria.
La domanda su chi governerà Gaza dopo la guerra è ancora aperta, con tre ipotesi in discussione. Un attentato in Cisgiordania ha causato il ferimento di 4 civili israeliani, mentre le forze israeliane hanno ucciso 150 miliziani all’ospedale Al Shifa e altri 150 terroristi in operazioni continuative.
Inoltre, 53.000 persone sono rimaste senza corrente nella regione di Odessa a seguito di un attacco russo. Blinken si trova attualmente in Israele per negoziare una tregua e un voto all’Onu su un cessate il fuoco è atteso a breve. Gli Stati Uniti hanno imposto al Qatar di fare pressioni su Hamas già a marzo e hanno paracadutato 50.600 pasti a Gaza.
Un raid israeliano ha causato la morte di 8 persone ad Al-Nasr, mentre Hezbollah ha rivendicato 9 attacchi nel nord di Israele. Una flotta dell’Unione europea ha abbattuto missili balistici nel Mar Rosso e il Consiglio europeo ha chiesto una pausa umanitaria immediata a Gaza. La comunità internazionale continua a seguire da vicino la situazione in Medio Oriente, con la speranza di trovare una soluzione pacifica al conflitto in corso.
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