La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato l’importanza di una soluzione strutturale per la crisi in corso in Medio Oriente, basata sulla prospettiva di due popoli, due Stati. Nella gestione di questa situazione, Meloni ha adottato una linea cauta per evitare l’escalation della crisi, temendo conseguenze inimmaginabili.
Inoltre, la presidente del Consiglio ha sottolineato che mentre Israele ha il diritto alla difesa e alla sicurezza, la reazione non deve essere motivata da sentimenti di vendetta. È fondamentale che la forza impiegata sia commisurata alle ragioni di sicurezza e alla difesa dei civili. Allo stesso tempo, Meloni ha posto come priorità immediata l’accesso umanitario per evitare ulteriori sofferenze dei civili e un possibile esodo di massa che potrebbe destabilizzare la regione.
Un punto di grande preoccupazione per Meloni è un possibile spostamento di milioni di persone, che potrebbe innescare una nuova ondata migratoria verso l’Europa. Pertanto, la presidente del Consiglio sottolinea l’importanza di evitare una guerra di religione o uno scontro tra civiltà, al fine di preservare gli sforzi fatti per normalizzare i rapporti.
La partecipazione al summit presieduto da Al-Sisi è considerata importante da Meloni per le opportunità che offre, nonostante le posizioni iniziali possano sembrare distanti. La presidente del Consiglio evidenzia che anche se i punti di vista potrebbero non essere perfettamente sovrapponibili, l’interesse comune è evitare un conflitto più ampio a Gaza.
Riferendosi all’attacco di due settimane fa come un tentativo di costringere Israele a reagire contro Gaza e creare divisioni irrisolvibili tra Paesi arabi, Israele e Occidente, compromettendo la pace per tutti i cittadini coinvolti, Meloni sottolinea che cadere in questa trappola sarebbe molto stupido, poiché il bersaglio è tutti noi. È necessario lavorare insieme per evitare un conflitto più ampio e proteggere la pace nella regione.
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