L’indice Istat FOI di ottobre 2023 è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente, raggiungendo il valore di 119,2. Questo indice è utilizzato per la rivalutazione degli affitti, delle pensioni e altre rivalutazioni di legge.
Secondo l’Istat, la riduzione del tasso di inflazione è principalmente dovuta al rallentamento dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento del 1,7% su base annua. La decelerazione dell’inflazione è principalmente dovuta al rallentamento dei prezzi degli energetici e degli alimentari.
Per quanto riguarda la rivalutazione degli affitti, l’adeguamento annuale sarà del 1,275% per le rivalutazioni al 75% e del 1,7% per le rivalutazioni al 100%. Queste nuove percentuali si basano sul nuovo valore dell’indice FOI.
L’Istat pubblicherà il prossimo aggiornamento dell’indice il 15 dicembre 2023. Nel frattempo, le applicazioni di calcolo sono state aggiornate per includere il nuovo valore dell’indice FOI.
Mentre attendiamo il prossimo aggiornamento dell’indice, siamo ancora in attesa della pubblicazione dei rendimenti medi dei titoli di stato da parte della Banca d’Italia.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo, che tiene conto delle variazioni dei prezzi nel tempo, aumenta dello 0,1% su base mensile e dell’1,8% su base annua. Questo indice è un importante indicatore dell’inflazione nell’economia italiana.
In generale, l’inflazione acquisita per il 2023 è del 5,7% per l’indice generale e del 5,1% per la componente di fondo. Questi dati mostrano un aumento del costo della vita per gli italiani.
Infine, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento del 1,7% su base annua. Questo indice fornisce un’indicazione sui cambiamenti dei prezzi che influenzano specificamente le famiglie di lavoratori e impiegati in Italia.