Lunghe code e tensioni alle elezioni russe: aumentano le proteste sia in patria che all’estero
Le elezioni parlamentari in Russia sono state caratterizzate da lunghe code e tensioni davanti ai seggi elettorali a Mosca e in diverse ambasciate russe all’estero. La polizia è intervenuta per sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori, mentre sono aumentate a 74 le persone arrestate per proteste fuori dai seggi.
Yulia Navalnaya, moglie dell’oppositore politico Aleksei Navalny, ha partecipato a una protesta a Berlino contro il governo russo. L’affluenza alle urne sembra superare il dato del 2018, nonostante le crescenti critiche sulla gestione del processo elettorale.
La tensione è salita ulteriormente con l’attacco di un drone ucraino a un seggio elettorale russo occupato. Inoltre, due bottiglie molotov sono state lanciate contro l’ambasciata russa in Moldavia, innescando ulteriori proteste e scontri.
La situazione resta critica e in continua evoluzione, con le elezioni russe al centro di un dibattito sempre più acceso sia all’interno che all’esterno del Paese. Resta da vedere quali saranno le conseguenze di questa giornata elettorale e se il governo russo sarà in grado di gestire le crescenti tensioni e le proteste popolari.
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