Il rialzo dei tassi della Banca centrale europea ha causato danni alle famiglie italiane con mutui a tasso variabile. Un’indagine ha rivelato un aumento delle rate fino al 65%, con un aggravio di oltre 3.100 euro. Secondo il bollettino di Bankitalia, gli interessi sui prestiti per l’acquisto di casa hanno raggiunto il 4,72%, il livello più alto dal 2009.
Nonostante ciò, ci sono speranze che la Bce possa tagliare i tassi più presto a causa dell’economia ferma e dell’inflazione in calo. Le previsioni dei mercati suggeriscono che l’indice Euribor potrebbe scendere a marzo 2024 a quota 3,68%, riducendo così la rata media del mutuo.
Tuttavia, all’interno del direttivo Bce ci sono opinioni contrastanti riguardo ai tagli dei tassi nel primo trimestre del 2024. Questa incertezza crea preoccupazioni per quasi la metà delle persone con un tasso variabile, le quali potrebbero avere problemi con i pagamenti se le rate rimangono alte.
Non sono solo le famiglie ad essere colpite da questa situazione, ma anche le imprese, che stanno affrontando tassi d’interesse elevati. I prestiti per le aziende costano infatti il 5,46% annuo, mentre i depositi dei clienti hanno interessi bassi.
È importante monitorare attentamente l’andamento dei tassi, poiché ciò influenzerà direttamente il bilancio delle famiglie italiane e l’attività delle imprese. L’auspicio di molti è che la Bce intervenga con tagli ai tassi nel breve periodo, al fine di stimolare l’economia e ridurre l’onere dei mutui per le famiglie. Sarà quindi fondamentale seguire da vicino le decisioni della Banca centrale europea nei prossimi mesi per capire come questa situazione evolverà.
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