Due tipi di domande sono emerse riguardo all’inchiesta sulla morte di Giulia Cecchettin e sugli inquirenti coinvolti nella ricerca della verità. La prima questione riguarda l’arrivo in Italia di Filippo Turetta, l’ex fidanzato e principale sospettato dell’omicidio. Solo dopo il suo rimpatrio dalla Germania sarà possibile ottenere le risposte alle prime domande sull’omicidio.
Tuttavia, potrebbe essere necessaria anche una seconda indagine sugli inquirenti stessi. Nonostante la Procura di Venezia neghi che ci sia un procedimento in corso o l’intenzione di aprire un fascicolo parallelo a quello sull’omicidio, si stanno sollevando dubbi sulle azioni dei carabinieri nella gestione del caso.
Uno dei principali punti di contestazione riguarda il fatto che i carabinieri non abbiano inviato una pattuglia a Vigonovo la notte in cui Giulia è stata uccisa, nonostante la telefonata al 112 segnalasse l’aggressione e il sequestro da parte di Turetta. Secondo una nota dei carabinieri, la chiamata parlava di una lite tra due persone che erano già salite in auto e si erano allontanate. Inoltre, la segnalazione era troppo generica e non venne annotata la targa dell’auto coinvolta. In quel momento, inoltre, c’erano altre emergenze in corso che richiedevano l’intervento delle forze dell’ordine.
Il collegamento tra la chiamata al 112 e la denuncia di scomparsa presentata dal padre di Giulia non è stato fatto immediatamente dai militari. Solo dopo che il caso della scomparsa dei due giovani ha fatto notizia, il testimone che aveva fatto la chiamata al 112 ha avvertito Cecchettin di quella telefonata avvenuta vicino a casa sua.
È emerso anche un presunto secondo allarme al 112 quella notte, ma non c’è traccia di questa telefonata nell’ordinanza di custodia cautelare. La presenza di questa seconda telefonata nei registri del 112 è stata ufficialmente smentita.
Le indagini proseguono nel campo giudiziario e l’auto di Filippo è stata intercettata nella zona industriale di Fossò. Si ipotizza che il percorso di Filippo in quella zona potesse essere un sopralluogo preventivo prima dell’appuntamento con Giulia. La domanda che rimane senza risposta è cosa ci facesse Filippo, un’ora prima dell’appuntamento, in quella zona industriale.
Le indagini su questo triste caso continuano e sarà necessario attendere ulteriori sviluppi per comprendere la verità dietro la morte di Giulia Cecchettin.
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