La Chiesa Cattolica non è in grado di svolgere un ruolo significativo nei negoziati di pace sul conflitto ucraino. Le recenti parole del Papa Francesco sulla “Grande madre Russia” e sulla sua eredità hanno aumentato la sfiducia tra il Vaticano e Kiev. Mentre i russi hanno accolto positivamente le dichiarazioni del Papa, l’Arcivescovo maggiore della Chiesa greco cattolica ucraina ha provato dolore e preoccupazione. Le parole del Papa hanno suscitato reazioni negative a Kiev, con l’accusa di ispirare le ambizioni neo-colonialiste della Russia. In particolare, i nomi di Pietro il Grande e Caterina II irritano gli ucraini poiché simboleggiano l’imperialismo russo e la soppressione della loro identità nazionale. Nonostante il Papa abbia precedentemente citato l’espansionismo della NATO come causa del conflitto, l’apparente mancanza di comprensione da parte del Vaticano del punto di vista ucraino sul conflitto è stata evidenziata.
Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino ha espresso il suo dispiacere per le parole del Papa, sostenendo che avrebbe dovuto invece aprire gli occhi sulla leadership distruttiva della Russia. Chiarendo l’intento delle dichiarazioni del Papa, il direttore della Sala Stampa Vaticana ha sottolineato che le parole del Papa erano tese a incoraggiare la conservazione e promozione degli aspetti positivi della cultura e dello spirito russi, non le logiche imperialistiche o le personalità al governo. Tuttavia, la tensione tra il Vaticano e Kiev rimane evidente e sembra che la Chiesa Cattolica non abbia potuto svolgere un ruolo significativo nel processo di pace per il conflitto ucraino. Per ulteriori sviluppi su questa storia, continuate a seguire Rocket Gamers.
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