Il governo Meloni prosegue con il piano di privatizzazioni: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha ceduto il 2,8% del gruppo Eni, riducendo così la propria quota sotto il 2%. Il controllo pubblico sull’Eni verrà garantito dalla Cassa Depositi e Prestiti.
La cessione della quota di Eni era già stata pianificata lo scorso gennaio e si inserisce nell’obiettivo del Def di autunno 2023, che prevede cessioni per l’1% del Pil. I prezzi delle azioni Eni sono tornati ai livelli di gennaio scorso a seguito di questa operazione.
La vendita della quota di Monte dei Paschi di Siena ha fruttato oltre 1,5 miliardi di euro al Tesoro, ma resta ancora l’interrogativo su cosa fare della restante quota della banca. Possibili privatizzazioni futuro riguardano Enav, Enel, Poste Italiane e Leonardo.
Le considerazioni sulla strategicità delle partecipazioni nelle privatizzazioni rimangono aperte, mentre gli investitori guardano con interesse alle future mosse del governo Meloni in merito alla politica di vendite delle partecipazioni statali.
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