La fine del glorioso Servizio Sanitario Nazionale
Ogni anno, nel periodo novembre/marzo, si verifica un affollamento dei DEA, con cittadini che sostano per giorni sulle barelle senza distanza tra loro e reparti che riducono le attività ordinarie per far fronte alle richieste dei pronto soccorsi. Questo problema non è una novità, ma viene cercato di nasconderlo dai politici. Le Regioni e le ASL ignorano le cause di questo disastro sanitario pre-annunciato e agiscono in modo tardivo ed inefficace.
Il problema non riguarda solo gli ospedali e i DEA, ma anche l’assistenza ospedaliera sul territorio gestita dai medici di famiglia. Le cause profonde di questo fenomeno ricorrente sono l’invecchiamento della popolazione e la riduzione della capacità ospedaliera in termini di posti letto. Nel corso degli anni sono stati tagliati oltre 80.000 posti letto ospedalieri in Italia. In Germania, invece, si è verificato un fenomeno simile ma con una riduzione minore dei posti letto.
In Piemonte, la situazione è simile al resto del Paese, con la mancanza di medici di famiglia e di personale infermieristico. Le cure domiciliari sono carenti e si sta pensando di affidarle alle cooperative. Negli ultimi anni si è verificata una trasformazione/involuzione nell’erogazione delle prestazioni sanitarie con la nascita dei “discount della sanità” dove i servizi forniti sono di bassa qualità.
I cittadini piemontesi si trovano costretti a viaggiare per poter usufruire di una prestazione sanitaria, pagando spesso di più per il trasporto che per la prestazione stessa. La situazione della sanità italiana preoccupa e invoca una protesta seria da parte dei medici e degli infermieri insieme ai cittadini per cambiare questa situazione.
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