Il saldo dei conti bancari degli italiani è diminuito del 10,5% a causa dell’inflazione e degli aumenti dei prezzi, con una riduzione complessiva dei depositi di 152 miliardi di euro. Le famiglie italiane sono state costrette a utilizzare i propri risparmi per far fronte all’aumento dei costi e agli interessi sui prestiti. Secondo un rapporto del Centro studio di Unimpresa, circa 85 miliardi di euro sono stati spostati dai conti correnti verso depositi con tassi di interesse superiori al 3%. Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, sostiene che è soprattutto la popolazione più svantaggiata ad essere colpita dall’inflazione, con effetti negativi sull’investimento delle imprese. I depositi privati sono diminuiti di 78 miliardi di euro, mentre le riserve delle famiglie sono scese di 66 miliardi di euro e quelle delle aziende di 7 miliardi di euro. Nonostante una lieve riduzione dell’inflazione, i prezzi continuano ad aumentare e la situazione inflattiva si è drasticamente modificata. Gli analisti del Centro studi di Unimpresa sottolineano che sia le famiglie che le imprese avranno meno liquidità a disposizione, aggravando ulteriormente la situazione negativa.
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