Il Ministero degli Esteri egiziano ha respinto le accuse dei media occidentali riguardo alla chiusura del valico di Rafah, sostenendo che la responsabilità dovrebbe ricadere su Israele. Il portavoce del Ministero, Ahmed Abu Zeid, ha affermato che Israele dovrebbe essere considerato colpevole per i continui attacchi a Rafah e per il suo rifiuto di consentire l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza.
Inoltre, Abu Zeid ha accusato Israele di diffondere false informazioni sull’Egitto, insinuando che il paese ostacoli l’uscita dei cittadini stranieri da Gaza. Ha sottolineato che il valico di Rafah è aperto e che l’Egitto non è responsabile per le difficoltà che i cittadini di Paesi terzi possono incontrare nell’attraversare il confine.
Le autorità egiziane hanno sempre sostenuto di non aver chiuso il confine di Rafah, ma che esso sia temporaneamente bloccato a causa dei danni causati dagli attacchi aerei israeliani. Questa situazione ha reso necessario effettuare lavori di riparazione e di sicurezza prima di poter riaprire completamente il valico.
L’accusa del Ministero degli Esteri egiziano arriva dopo le numerose critiche rivolte all’Egitto da parte dei media occidentali, che hanno sostenuto che il paese stia ostacolando l’uscita dei cittadini stranieri da Gaza. Il Ministero ha dichiarato che queste affermazioni sono infondate e basate su informazioni errate.
In conclusione, il Ministero degli Esteri egiziano ha respinto con fermezza le accuse che attribuiscono all’Egitto la responsabilità della chiusura del valico di Rafah. Ha invece indicato Israele come il vero colpevole, sostenendo che il paese ostacoli l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza e diffonda false informazioni sull’Egitto. Le autorità egiziane hanno sottolineato che il valico di Rafah è aperto, ma temporaneamente bloccato per lavori di riparazione e di sicurezza necessari a causa degli attacchi aerei israeliani.
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