Caso Armita Geravand: violenza e repressione scuotono l’Iran
Il regime iraniano si sta scagliando contro insegnanti e compagni di scuola di Armita Geravand, una sedicenne che attualmente è ricoverata in coma. La giovane ha subito un trauma cranico durante una discussione sulla questione del velo con la polizia morale presso una stazione della metropolitana.
Il direttore della sicurezza del Ministero dell’Istruzione ha minacciato pesanti multe e la possibilità di terminare contratti a coloro che diffonderanno notizie o foto di Armita sui social media. Nonostante ciò, una foto della giovane intubata e con una ferita alla testa coperta da un cerotto è stata diffusa dal gruppo curdo Hengaw Organization for Human Rights.
L’associazione ha denunciato la “grave aggressione fisica” subita da Armita, che è stata aggredita dalla polizia morale per non aver indossato il velo islamico. Tuttavia, i media statali hanno pubblicato un video modificato affermando che la giovane è svenuta a causa di un calo di pressione.
Le autorità iraniane hanno intensificato le loro azioni repressive, sequestrando i telefoni cellulari dei parenti di Armita e effettuando ispezioni all’ospedale. Inoltre, sono stati segnalati agenti in borghese all’interno della struttura sanitaria. La giornalista Maryam Lotfi è stata arrestata dopo essere riuscita ad entrare nell’ospedale.
Dopo la morte di Mahsa Amini, più di 90 giornalisti sono stati presi di mira dalle autorità iraniane. Nonostante gli sforzi del regime per mantenere il controllo sulla situazione, le notizie su Armita stanno circolando e la miccia della rivolta è già stata accesa.
Il caso di Armita Geravand può diventare un simbolo della lotta contro la repressione e l’oppressione nel paese. Le sue condizioni di salute e le azioni violente delle autorità stanno mettendo in luce la difficile situazione dei diritti umani in Iran. Rocket Gamers continuerà a seguire da vicino gli sviluppi di questa vicenda.