Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano è morto nella notte di venerdì. L’annuncio ufficiale è stato dato dal suo successore, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Oggi, alle 10 del mattino, la camera ardente di Napolitano sarà aperta al Senato, con Mattarella e il presidente del Senato, La Russa, presenti per rendere omaggio al defunto. Alle 11, l’accesso sarà aperto al pubblico fino alle 18, e poi di nuovo dalle 10 alle 16 di lunedì. Il feretro di Napolitano è arrivato a Palazzo Madama intorno alle 9 del mattino.
I funerali del presidente emerito si terranno martedì prossimo alla Camera, con una cerimonia laica. Le esequie saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e anche su maxi-schermi in Piazza del Parlamento per permettere a tutti di partecipare. Napolitano è stato il primo presidente eletto due volte. Durante il suo mandato, ha affrontato una severa crisi economica con l’obiettivo di garantire stabilità politica all’Italia. Ha mantenuto l’impegno di essere il presidente di tutti gli italiani, non solo della maggioranza che l’aveva eletto. Tuttavia, il suo sostegno da parte del centrodestra si è gradualmente affievolito nel corso del suo secondo mandato.
Napolitano ha dato grande importanza alle relazioni internazionali, guadagnando il rispetto di molti paesi stranieri. Ha sempre sostenuto l’Unione europea e ha cercato di promuovere riforme per affrontare la crescente diffidenza dei cittadini e il fenomeno del populismo. Ha lavorato per favorire il dialogo tra le diverse forze politiche e per sedare gli scontri interni nell’interesse del Paese. Nel 2011, ha avuto un ruolo fondamentale nella nomina di Mario Monti come presidente del Consiglio al fine di evitare una crisi finanziaria.
Tuttavia, le dimissioni di Monti e l’ascesa di Matteo Renzi hanno segnato gli ultimi anni del suo mandato presidenziale. Napolitano ha presentato le sue dimissioni il 14 gennaio 2015, diventando successivamente senatore a vita come presidente emerito della Repubblica. La scomparsa di Napolitano è stata un duro colpo per il Paese, che ricorda il suo impegno e la sua dedizione nell’assicurare un futuro migliore per l’Italia.
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