L’Unione Europea ha aperto un’inchiesta sui costi troppo bassi delle auto elettriche cinesi, suscitando una forte reazione da parte del governo cinese che ha definendo l’indagine come un atto protezionistico. Secondo Pechino, questa valutazione avrà un impatto negativo sulle relazioni economiche tra la Cina e l’UE.
Le preoccupazioni principali riguardano la possibilità che l’UE imponga dazi sulle auto elettriche cinesi, il che potrebbe portare a ritorsioni commerciali da parte della Cina. Gli analisti ritengono che le case automobilistiche cinesi abbassino i prezzi dei loro veicoli per aumentare la pressione sui marchi europei e aumentare la loro quota di mercato.
Secondo stime degli esperti, si prevede che le case automobilistiche cinesi detengano il 32% del mercato globale delle auto elettriche entro il 2030. Tuttavia, se l’UE deciderà di imporre dazi, la Cina potrebbe adottare contromisure per danneggiare le industrie europee.
Inoltre, si teme che l’indagine possa rallentare l’espansione della capacità di produzione di batterie dei fornitori cinesi, che sono fondamentali per il settore delle auto elettriche. I produttori cinesi potrebbero quindi concentrarsi su altri mercati, come il sud-est asiatico, se il mercato europeo venisse compromesso.
Va sottolineato che il prezzo delle auto elettriche cinesi esportate in Europa è di solito doppio rispetto a quello praticato in Cina. Alcuni produttori cinesi, come Nio e Geely, hanno rifiutato di commentare l’indagine dell’UE, mentre altri non hanno ancora risposto alle richieste di commento.
Infine, i critici sottolineano che una crisi di sovrapproduzione potrebbe verificarsi nel settore delle auto elettriche se il mercato europeo dovesse collassare. Pertanto, questa inchiesta dell’UE solleva numerose questioni riguardanti il futuro delle relazioni commerciali tra Cina e Europa e l’equilibrio di potere nel settore delle auto elettriche.
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